Psicoterapia individuale, di coppia, consulenze psicologiche
La Dottoressa Parisi psicoterapeuta a Torino, psicologa e sessuologa, si occupa da circa 16anni del trattamento, della cura e risoluzione, di tutte quelle problematiche legate allo stress, all'ansia e alle fobie, utilizzando svariati modelli psicoterapeutici tra cui la:
Se avete bisogno di intraprendere un percorso per la cura dello stress a Torino, la risoluzione dei disturbi d'ansia a Torino, e trattamento delle fobie a Torino, la Dottoressa Parisi, sarà lieta di rispondervi al 340/3799977, per delucidazioni in merito o appuntamenti in studio.
Le fobie e come si sviluppano.
Il soggetto non si impegna per proseguire una polarità positiva di uno scopo, ma per evitare con certezza la polarità negativa. Il fobico sociale non si sforza di fare bella figura, ma cerca tutti i modi per evitare, di fare brutta figura. L’ossessivo non si impegna per essere degno e altruista ma è terrorizzato, di essere colpevole e indegno. Il soggetto affetto da attacchi di panico non cerca di vivere ma si concentra, sul non morire. Il comportamento non è indirizzato a realizzare qualcosa ma a evitarlo. Non costruendo una polarità positiva il mio scopo, diventa sempre più terribile, perché lo immagino come un collasso previsto.
Lo stress.
Ogni azione è tesa a produrre modificazioni delle situazioni attuali, in una considerata, più favorevole. Quando questo non avviene, perché riteniamo che una situazione ci allontana dal nostro obiettivo, questo ci procura emozioni negative (stress). Le emozioni gradevoli ci dicono che abbiamo bene e il successo ci sta avvicinando, al nostro obiettivo, le emozioni come ansia, paura, ci segnalano le previsioni di un fallimento e sentiamo che probabilmente ci stiamo allontanando dal nostro scopo.
L’ansia.
La maggior parte, di noi soffre di ansia e di per sé è come avere la febbre, non costituisce il processo patologico in un’infezione. Anzi l’ansia è adattativa. Come il dolore ci distoglie da un’attività, anche lei, serve per fronteggiare, danni maggiori. Il problema però, dell’ansia, sono gli schemi cognitivi inappropriati, relativi alla minaccia e al pericolo. Ecco che quindi, anche una persona che ha difficoltà a ricordare cose importanti o ha problemi di concentrazione, può chiedere aiuto, non avendo quindi una patologia grave.
Non esiste disturbo in cui non compaia, in una fase del suo decorso, una componente ansiosa. Il problema, è che quando il disturbo ansioso, si è instaurato e si mantiene, la vita del soggetto si modifica sostanzialmente e insieme ad essa, le sue relazioni e la sua idea di se stesso. Una parte della giornata è assorbita da pensieri e comportamenti connessi all’evitamento della situazione temuta, e ciò peggiora la capacità di fronteggiare, i compiti della vita quotidiana, le sue performance peggiorano e la fatica aumenta, costantemente.
Che cos’è l’ansia?
L’ansia e le sue sorelle: angoscia, panico, terrore sono emozioni molto simili, non sempre distinguibili, e vengono chiamate emozioni di allarme. Nel corpo, il cuore batte all’impazzata, il respiro si fà rapido, i muscoli sono tesi. La paura è costituita, da tre diverse componenti, il vissuto soggettivo, i cambiamenti fisiologici dell’organismo, il tentativo di fuga o evitamento della situazione minacciosa.
I disturbi d’ansia si suddividono in:
· fobia specifica: il fobico teme di sperimentare una paura insopportabile per lui ritenuta mortale e questo finisce, per incastrarlo, in un circolo vizioso, senza vie di uscita. Può trattarsi di luoghi chiusi dove è difficile allontanarsi, o spazi ampi dove ci si sente smarriti. Oppure la paura degli animali, oggetti (es. ascensore) e situazioni specifiche.
· fobia sociale: la persona teme ed evita attivamente situazioni sociali in cui potrebbe mostrarsi inadeguato ed essere esposto al giudizio negativo degli altri, (es. parlare in pubblico con persone che non si conoscono, ecc..). L’emozione temuta è la vergogna.
· disturbo ossessivo-compulsivo: la persona mette in atto faticosamente strategie (dette compulsioni ), per garantirsi inutilmente, che un certo evento, non accada( es. controllare se la porta è chiusa tantissime volte, controllare se il gas è chiuso in modo eccessivo, lavarsi continuamente le mani, ecc..), l’emozione temuta è la colpa.
· disturbo d’ansia generalizzato: la preoccupazione si estende a macchia d’olio, su tutto senza concentrarsi su un solo aspetto (es. paura di andare in macchina, sull’autobus, sul treno, in aereo, andare nei supermercati, nei luoghi affollati, ecc..), la persona si percepisce debole e incapace di fronteggiare, il mondo.
· disturbo d’ansia da separazione: l’evento temuto è il distacco della persona cara, senza le quali ci si reputa assolutamente inadeguati e non in grado di affrontare l’esistenza, e si ha un infinito bisogno, di quella persona. La persona non sopporta la tristezza e dolore, per la separazione.
· disturbo post traumatico da stress: il soggetto rivive di continuo nella memoria e nei sogni un’esperienza traumatica, particolarmente rilevante. Tende ad evitare persone e luoghi associati all’evento stressante.
· agorafobia: paura di spazi ampi dove il soggetto si sente solo e smarrito.
· claustrofobia: paura dei luoghi chiusi da dove è difficile allontanarsi (es. nell’ascensore, al cinema, sull’aereo, ecc..).
· attacco di panico: altro non è che la più pura e semplice intensa manifestazione di paura. La persona affetta da attacco di panico, pensa di impazzire, di morire in quel momento, la respirazione aumenta si manifestano tachicardia, sudorazione, dilatazione pupillare, incremento di adrenalina, maggiore attivazione dell’attenzione, tremori.
· ipocondria: è la preoccupazione legata alla paura oppure alla convinzione di avere una malattia grave, basata sull’erronea interpretazione di sintomi somatici(es. paura di avere un tumore).
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